Attenzione e consapevolezza sono due fondamenti su cui si basa il lavoro di Stefano Balma, per il quale la fotografia è una forma di meditazione. I suoi soggetti sono paesaggi naturali, in special modo boschi e foreste, che hanno su di lui un “effetto diapason”, come se fossero in grado di riaccordare l’artista con il fluire della vita. Attratto dall’ambiguità, ovvero da figure che ricordano strane creature e stimolano l’immaginazione, Stefano pianifica con cura i suoi viaggi, per cercare luoghi capaci di ispirarlo. Ha ricevuto riconoscimenti in vari concorsi fotografici internazionali, come il secondo posto di categoria all’APA, FAPA, OEL.