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Riccardo Basaglia

Riccardo Basaglia – Disegno per conoscere

26 - 04 - 2023

L’arte è, per Riccardo Basaglia, un modo per scoprire cose nuove. I suoi disegni nascono dal confluire di temi e culture, ma anche di tecniche e strumenti. La sua è una mente curiosa e aperta, oltre che creativa. Ne risultano opere ricche, quasi esplosive nella loro vitalità.

Riccardo, raccontaci il tuo percorso formativo. Come ti sei avvicinato all’arte?

Sono completamente autodidatta e non ho più ricevuto un’istruzione artistica dopo le scuole medie. Fino a quel momento avevo frequentato scuole steineriane, dove i bambini sono molto stimolati a esprimersi artisticamente, ma con il passaggio al liceo ho proseguito da solo. Non ho mai avuto nessuno che mi seguisse, che mi potesse indirizzare o consigliare. Tutte le tecniche che uso, per esempio, le ho imparate da tutorial online. In un primo momento usavo gli acquarelli e i miei soggetti erano principalmente paesaggi ed elementi naturali, poi mi sono avvicinato agli acrilici che hanno un impatto più potente sul foglio, e ho finito per mischiare entrambe le tecniche.

Nella formazione di un artista contano, ancora prima delle tecniche, la cultura e le fonti di ispirazione. Quali sono le tue?

Le fonti di ispirazione non mi sono mai mancate, per fortuna. Inizialmente mi ispiravo soprattutto alla natura, come dicevo, mentre in seguito ho maturato un interesse crescente per la tecnologia. Venendo da una scuola steineriana, per me è stata una specie di rivelazione che è arrivata al liceo: non avevo mai visto una lavagna elettronica, per esempio! Questo avvento della tecnologia nella mia vita ha avuto effetti sui miei disegni. Come per le tecniche, anche nel caso dei soggetti ho cercato di unire due ambiti diversi: i contesti naturalistici e gli elementi tecnologici. C’è un po’ la tendenza a dividere le opere diciamo “manuali” e quelle ottenute con ausili tecnologici. Invece io cerco di far convivere tutto, in particolare con l’opera a cui sto lavorando in questi giorni. Ho disegnato un paesaggio naturale, poi l’ho scannerizzato e ho aggiunto file digitali: un’operazione possibile solo unendo i due approcci. Il risultato mi soddisfa. Il mio obbiettivo è realizzare opere di questo tipo, in cui però l’aspetto tecnico non dia troppo nell’occhio: voglio opere armoniose, piacevoli.

In fondo anche la tecnologia è frutto della creatività umana.

Esatto. Anzi, oggi lo sviluppo dell’intelligenza artificiale rende sempre più complicato capire quanto sia frutto diretto del lavoro umano e quanto invece venga prodotto da un programma (non più solo tramite un programma). Secondo me non bisognerebbe distinguere in modo così netto. L’intelligenza artificiale può essere usata come strumento per portare a compimento un’idea, bisogna imparare a usarla. Di umano c’è appunto l’idea, che non viene delegata allo strumento.

A proposito di idee, tu attingi a un immaginario molto vasto…

Su di me ha avuto molta influenza la cultura giapponese, che è molto interessante proprio perché così differente dalla nostra. Anche in questo caso ho cercato una possibilità di incontro, fondendo elementi che provengono da culture diverse e ricercando simbologie affini alla cultura occidentale. Il cyberpunk trae spunto proprio dalle città più sviluppate in Asia dove, in uno scenario futuristico distopico, il controllo della tecnologia è sfuggito di mano e la natura è quasi assente. L’effetto di immersione che cerco di trasmettere con i miei disegni è volto ad una ricerca di una possibile comunione tra tecnologia e natura che renda possibile uno sviluppo tecnologico sostenibile in un futuro ideale. Ho poi scoperto che esistono diversi sottogeneri del cyberpunk, e questo mi ha stupito. Ecco, i miei disegni nascono da scoperte e mi spingono a scoprire sempre cose nuove. Adesso per esempio sto studiando il carboncino, qualcosa di lontano da quello che ho fatto finora. È la curiosità che mi muove. Mi piace conoscere, imparare e immaginare.

Scopri le opere di Riccardo Basaglia!

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