Carla
Carla
Si è molto discusso sulla temperatura dell’arte, sulla sua replicabilità, sulla perdita di unicità dell’opera, del gesto, della ripetizione, e... Leggi tutto
tuttavia il primo pensiero davanti alle opere di Leandro Faina è l’allegria. Allegria per la fluidità che regola il fondersi e confondersi dei colori, per l’armonia e la maestria delle sue rappresentazioni, per la genialità con cui risolve uno sguardo. Si rimane incantati dalla città “leporello”, un susseguirsi di piani che si autoelidono nel verso, si scompongono per riporsi in sequenza, diventando un racconto di luoghi fantastici dove piccole figure e altrettanto piccoli cani corrono nella notte come attraversandola a nuoto, immergendosi e riemergendo come volti sotto coperte di sogni. Bottiglie come basiliche, lattine come navi, piccoli pesci filanti, come stelle. Un mondo letto con tenerezza, dove ad ogni spavento c’è una risposta: non ti preoccupare. Non vedi? Sono solo nuvole. Chiudi
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