Iscriviti alla newsletter e riceverai uno sconto del 10%
Regala una gift card a chi vuoi tu
Giulio Rigoni Arte Mistica

Giulio Rigoni – La mia è un’arte mistica

26 - 06 - 2023

Volti impassibili come icone bizantine, costruzioni tanto precise quanto improbabili, scene oniriche sospese in un tempo indefinito. L’arte di Giulio Rigoni risveglia moltitudini di ricordi e impressioni, rigorosamente senza guida alla lettura.

Giulio, raccontaci la tua storia artistica.

Ho studiato storia dell’arte all’università, ma poi la vita mi ha portato altrove. Mi sono trasferito a Londra e ho iniziato a lavorare nel settore della pubblicità. Questa passione per l’arte è però riemersa e mi sono messo a dipingere quasi per gioco. Via via è poi diventato un impegno sempre più concreto.

Nelle mie opere mi ispiro moltissimo al mio primo amore: l’arte tardo-gotica. È un’arte a cavallo tra lo stile bizantino, così lontano dal naturalismo,  e il Rinascimento, che invece si addentrò nella scoperta della natura e nella verosimiglianza.

Nel periodo tardo-gotico si iniziò a lavorare sulla figura umana, ma questa continuava ad avere forme più spirituali che realistiche. È qualcosa che mi affascina molto, ed è stato il punto di partenza del mio lavoro.

Hai uno stile molto personale e riconoscibile, che in alcuni casi ricorda le atmosfere di Mille e una notte. Ci sono riferimenti diretti?

Non mi ispiro direttamente a questi racconti, ma posso essere definito un tradizionalista e subisco il fascino delle culture classiche, anche mediorientali. Mi piacciono inoltre le ambientazioni un po’ sognanti, che di certo pescano in un immaginario fiabesco. La chiave di lettura della mia arte è proprio il passaggio tra realtà e finizione, dove la seconda aiuta a capire meglio la prima. Se dovessi descrivere la mia arte in una sola parola, la definirei mistica. Non amo fornire interpretazioni o chiavi di lettura, proprio perché mi piace pensare che ognuno possa trovare qualcosa di diverso nelle mie opere. Vivere un’esperienza unica e, appunto, mistica.

A che cosa ti ispiri per le tue opere d’arte?

Spesso si tratta di temi che danno origine a serie. Per esempio ho disegnato la serie delle torri, che sono tutte diverse tra loro pur partendo da un’idea comune. Le architetture in generale mi piacciono molto, e forse sono un architetto mancato. Mi piacciono le geometrie, mi piacciono le costruzioni del passato. Questo affastellarsi di forme immaginifiche mi diverte e mi dà sempre stimoli. Mi capita sempre più spesso di lavorare anche su commissione; in questo caso il committente mi chiede di interpretare ricordi, narrazioni, che di solito realizzo su più tavole.

Ami molto gli sfondi neri.

In effetti ne vado molto fiero. Lavoro con la pittura a olio su legno, ma per lo sfondo uso l’acrilico, ottenendo un nero particolare, che ha una sua profondità. Le figure risultano così fluttuare in questo cielo nero, un po’ cosmico. Mi piace molto dare l’idea di scene fuori dal tempo, né di oggi né del passato, sospese in un momento indistinto. Le mie opere, insomma, fluttuano in un cosmo circolare che tutti ci governa, sospese nel non tempo.

Per gli sfondi amo molto anche il rosso e il blu, ma in generale la mia palette è piuttosto limitata: uso circa 12 colori e sono sempre gli stessi.

Che cosa pensi del progetto Cinquerosso Arte?

Sono molto contento di essere coinvolto, anche perché è nata una bella amicizia con Francesca Fazioli e mi piace tantissimo il suo entusiasmo. Inoltre questa collaborazione è arrivata al momento giusto, perché da qualche tempo ho iniziato a interessarmi alla stampa fine art. Con questo tipo di riproduzione di altissima qualità, l’opera d’arte diventa più accessibile e democratica e vorrei approfondire le potenzialità in relazione ad alcune mie opere.

Scopri le opere di Giulio Rigoni!

T O P
X

Iscriviti alla newsletter

Per ottenere uno sconto del 10% sul tuo primo acquisto. Resta sempre aggiornato con Cinquerosso arte