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Cinquerosso Arte al SIA, Salone internazionale dell’accoglienza Pad D5, Stand 085

Dall’11 al 13 ottobre, Cinquerosso Arte sarà presente con un proprio stand al SIA Hospitality Design di Rimini, una delle principali vetrine italiane per il settore alberghiero e in generale per le strutture ricettive. Il SIA Hospitality Design è entrato a far parte di InOut|The Contract Community, e si svolgerà in contemporanea con TTG Travel Experience. Sarà quindi un enorme evento dedicato a ospitalità e turismo, settori in cui l’Italia ha tanto da offrire.

Cinquerosso Arte esporrà la sua ampia selezione di opere d’arte portandola all’attenzione di architetti, contractor, proprietari di hotel e decision maker di strutture ricettive, ovvero a tutti coloro che possono essere interessati a migliorare l’esperienza dell’ospite con l’arte di qualità.

I principali interlocutori di Cinquerosso Arte sono infatti gli operatori del mondo dell’hôtellerie: è in questo ambito, del resto, che risulta utile poter scegliere tra tante opere d’arte – con diversi stili, tecniche, gamme cromatiche, formati – potendo contare sempre sul valore intrinseco dell’opera e sulla grande cura della stampa fine art, nel rispetto dei budget.

Il SIA, Salone internazionale dell’accoglienza, è una delle più importanti fiere dedicate ad alberghi, campeggi e glamping del nostro paese, dove convergono ogni anno operatori del settore di tutto il mondo. L’edizione 2023 sarà particolarmente ricca e permetterà di esplorare ogni aspetto dell’ospitalità, spaziando dall’interior design alle applicazioni per self check, dai servizi per gli alberghi alla fornitura di prodotti, dalle tecnologie audio e video all’arredo outdoor.

Per Cinquerosso Arte, nato nella primavera del 2022, si tratta della prima presenza ufficiale a questo prestigioso evento che attrae professionalità e visitatori da ogni continente. Presso lo stand 085, Pad D5, si potrà visionare una carrellata degli oltre 40 artisti che collaborano con la piattaforma di e-commerce, e si avrà l’occasione di approfondire dal vivo il servizio di consulenza B2B.

Arrivederci a Rimini!

Giulio Brandelli un'arte spontanea

Giulio Brandelli – Disegno gli spettatori invisibili della mia vita

Musicista e creativo a tutto tondo, Giulio richiama nelle sue opere gli amici immaginari dell’infanzia per averli sempre accanto. La sua è un’arte spontanea e ardente, gioiosa ma anche profonda.

Parlaci della tua formazione artistica.

Ho un talento innato per il disegno, che è venuto fuori fin da piccolissimo. Capitava spesso che, alle elementari, i maestri pensassero che i miei disegni in realtà fossero fatti da un adulto. Però non ho avuto una vera e propria formazione perché i miei genitori hanno preferito per me altre strade. Ho frequentato ragioneria invece che il liceo artistico, ma per compensare e nutrire il mio lato creativo ho studiato tromba al conservatorio. Sono anche musicista, quindi, e suono tuttora. Con il covid ho ripreso a dipingere con più assiduità, cambiando radicalmente stile. Prima il mio era un disegno realistico e i miei soggetti erano corpi di donne, oppure volti. A un certo punto ho iniziato a sentire come troppo restrittive le regole del ritratto e del realismo in generale. Allora sono tornato alle origini, a quello che amavo fare da bambino.

Le tue bizzarre creature…

Già da piccolo combinavo corpi umani e animali per creare figure antropomorfe, e ho ripreso a fare qualcosa di simile. Come dice una mia amica, sono gli amici immaginari dell’infanzia che abitavano sotto il letto, e adesso li ho tirati fuori. Li chiamo “disegnini” o “mostrini”, e all’apparenza sembrano solo buffe creature. In realtà dietro c’è qualcosa di più profondo: sono gli spettatori invisibili della mia vita, osservano in silenzio e divertiti quello che faccio e che mi accade. Ho appena vissuto un’esperienza molto difficile in famiglia, un’esperienza che mi ha fatto provare tanta paura e mi ha portato a riflettere su che cosa sia davvero importante nella vita. Nelle mie opere c’è anche questo.

Quali tecniche usi?

Diverse tecniche, mi piace cambiare e ho una buona manualità, per cui riesco a fare tante cose, che sia cucinare o scolpire il legno o fare l’uncinetto. All’inizio erano solo acquerelli, poi sono passato a una tecnica mista. Uso fogli di carta acquerellabile molto spessi, su cui preparo una base mischiando acquerelli, inchiostri, pennarelli, penne, matite. Di solito parto da un’idea, un concetto (per esempio, la sensazione di non avere mai abbastanza tempo, che è qualcosa che sperimentiamo tutti), a quel punto mi vengono in mente le figure e mi lascio guidare dalle loro forme.

Se dovessi associare la tua arte a un genere musicale, quale sarebbe?

Io suono in una street band, e credo che rispecchi perfettamente la mia arte. Dentro c’è un po’ di astrattismo, un po’ di cubismo, c’è lo stile dei murales… Qualcosa di vitale e comunicativo.

Che cosa pensi di Cinquerosso Arte?

Ho aderito subito con grande entusiasmo perché credo abbia molto potenziale. Mi è piaciuto tantissimo incontrare gli altri artisti, anche perché è qualcosa che non accade di frequente. Da musicista ci sono molte più occasioni per conoscere e confrontarsi, mentre il mondo dell’arte è un po’ più chiuso e ci sono meno possibilità di contatto. In Cinquerosso Arte ho visto un gruppo affiatato e ben impostato, e mi auguro davvero che questo progetto possa portare cose belle a tutti. Sono persone speciali.

Scopri le opere di Giulio Brandelli!

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