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andrea rocchi interior design studio

Andrea Rocchi – Il mio lavoro è passione, emozione, ricerca

Titolare dello studio omonimo di Interior design e responsabile del settore HoReCa per l’AIPI l’Associazione Italiana Professionisti Interior designers, Andrea Rocchi è l’interlocutore ideale per parlare del rapporto tra architettura e arte nella contemporaneità.

Può parlarci del suo lavoro?

Ho uno studio di architettura di interni specializzato nel settore HoReCa, ovvero progetti per hotel e locali food. Oggi ho una decina di collaboratori e gestiamo quasi esclusivamente progetti per grandi aziende, società per azioni e alberghi partendo dalla categoria quattro stelle a salire. Inoltre sono responsabile nazionale dell’Aipi, l’associazione Italiana Professionisti Interior Designers, per quanto riguarda il settore HoReCa.

Quali sono le particolarità del suo studio?

Ce ne sono almeno due. Oltre ad avere architetti e ingegneri che si occupano delle questioni più tecniche, sono presenti architetti che si occupano di comunicazione e di grafica legata al mondo del food. Ritengo indispensabile curare anche questo aspetto per dare corpo a progetti di valore. Invece di appoggiarmi all’esterno, ho preferito gestire la comunicazione, ormai parte integrante dei nostri progetti, in modo complementare al progetto di interior.

La seconda particolarità, e in questo siamo quasi unici, è che ho sempre una o due persone che si occupano di operare nella ricerca legata al design. Cerchiamo di capire quello che succederà nel futuro, il che significa sia monitorare le evoluzioni tecnologiche (e quindi intravedere quali potrebbero essere le novità che le aziende proporranno) sia mantenere un osservatorio sulle nuove tendenze. Ed è qui che subentra il ruolo dell’arte, perché le tendenze sono legate allo stile, al gusto. Quando parlo di arte non mi riferisco solo all’arte figurativa, ma anche alla musica, al cinema, al teatro: tutte cose che approfondiamo e seguiamo per nutrire le nostre proposte. Cerco di farmi capire con un paragone: noi non facciamo prontomoda, cerchiamo di sfilare in passerella, provando a proporre soluzioni sempre nuove e in linea con i tempi. Con la differenza che la moda, dal punto di vista analitico, ha una cadenza di ricerca stilistica di tipo annuale, mentre nel nostro settore si lavora su ritmi che vanno dai tre ai sei anni.

Un’altra cosa a cui tengo molto è il concetto di formazione continua. Per fare questo lavoro, come del resto per ogni lavoro con una forte componente individuale, servono due cose: una certa predisposizione – un talento diciamo – e un impegno continuo per ampliare le proprie visioni e migliorare le proprie tecniche. Quando effettuo un colloquio alla ricerca di collaboratori per il mio studio non guardo le conoscenze tecniche eccetera, ma guardo passione, etica e obbiettivo della persona, perché sono certo che, se presenti, tutto funzionerà al meglio.

Che cosa le dà motivazione nel suo lavoro?

La mia motivazione è poter dare qualcosa alle persone che vivranno, lavoreranno o si troveranno a frequentare gli ambienti che progetto. La prima cosa che possiamo dare è un’emozione, quella che si ricava di primo impatto. Le ricerche dimostrano che noi ricaviamo una prima impressione in sette secondi, sette secondi che saranno decisivi nel nostro giudizio.

A questa impressione preliminare seguirà poi un giudizio vero e proprio, che ha a che fare con l’esperienza che le persone si ritrovano a vivere e che possiamo riassumere con la parola comfort, ovvero quanto ci fa stare bene e ci emoziona l’ambiente in cui ci troviamo.

Tutte le volte che mi capita di parlare in pubblico sottolineo quanto sia importante l’emozione. Dobbiamo provare emozioni lavorando, per poter emozionare i nostri clienti che magari si commuoveranno vedendo il loro nuovo locale, e per poter emozionare gli ospiti che in quel locale si ritroveranno.

Che ruolo ha l’arte nell’interior design, dal suo punto di vista?

È importantissima, per due motivi. Intanto perché negli hotel e nei locali che arrediamo utilizziamo molte immagini create da artisti – dai quadri ai motivi sulla carta da parati –, ma anche perché l’arte è indispensabile per quel processo di formazione continua di cui parlavo prima. Insisto molto con i miei ragazzi perché vadano a vedere mostre e si tengano aggiornati su quello che accade nel mondo dell’arte, perché è così che si forma il gusto. Che cosa rende gli italiani così diversi dagli altri? Perché siamo così apprezzati nel mondo? Perché nasciamo, cresciamo e viviamo in mezzo all’arte. Le nostre città sono bellissime, studiate da architetti, piene di statue e iconografie legate alle diverse epoche. I nostri occhi, la nostra mente, si abituano alle cose belle: moda, design, arte, architettura, musica, letteratura.

Che cosa pensa di Cinquerosso Arte?

Trovo che sia una bellissima iniziativa, qualcosa che mancava nel nostro settore. Nessuno mai aveva pensato di mettere insieme artisti da proporre agli studi di architettura che lavorano nel campo dell’ospitalità e della ristorazione, offrendo sia qualità sia prezzi compatibili con i budget di un allestimento. Per questo, appena sono venuto a conoscenza di Cinquerosso Arte ho deciso di coinvolgerla nei prossimi progetti.

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Ogni casa è un concerto

Ogni casa è un concerto – Intervista a Nicola Grandolini, Vicepresidente AIPI

Cinquerosso Arte è entrato a far parte dell’AIPI, Associazione Italiana Professionisti Interior Designers. Nicola Grandolini ci spiega perché è così importante comprendere le opere d’arte nei progetti d’arredo.

Di che cosa si occupa la vostra organizzazione?

L’AIPI esiste da oltre 50 anni ed è l’unica nel nostro Paese a rappresentare questa categoria. Spesso la figura dell’interior designer viene confusa con quella dell’arredatore, ma in realtà si tratta di una professionalità specifica. Noi ci preoccupiamo della qualità della vita delle persone, a partire dagli spazi in cui vivono o che si trovano a frequentare.

Qual è il ruolo dell’interior designer?

Intanto bisogna precisare che è una figura a sé stante, con competenze più specifiche rispetto a un architetto. Un po’ come per la medicina: c’è la medicina generale e poi ci sono gli specialisti. Noi siamo gli specialisti degli interni. Non abbiamo la direzione del cantiere come gli architetti, ma abbiamo la direzione concettuale e creativa del concept degli interni. Il nostro approccio, quindi, si basa sulla collaborazione con impiantisti, artigiani, professionisti e tutti i tecnici coinvolti nel progetto. È un lavoro necessariamente di squadra. Pensiamo a un grande architetto come Gaudí: non avrebbe mai potuto realizzare quello che ha realizzato senza poter contare su bravissimi collaboratori quali ebanisti, fabbri etc.

Parlando di collaborazioni, Cinquerosso Arte è appena entrata a far parte della vostra organizzazione. Che cosa ne pensa?

Siamo felici di avere il contributo di Cinquerosso Arte. Abbiamo bisogno di partner, e poter sviluppare un progetto insieme a Cinquerosso Arte significa poter avere nella squadra anche gli artisti, che hanno il potere di creare emozioni dentro altre emozioni. Un interior designer può scegliere un’opera in sintonia con il progetto che ha in mente, ma può accadere anche il contrario: si può partire da un’opera d’arte, dalle emozioni che esprime, e intorno a essa costruire il concept di uno spazio.

Dunque è importante tenere conto dell’arte nell’immaginare un arredamento?

Certamente. Un interior designer ha il compito di organizzare gli ambienti intorno al benessere delle persone che li abitano e li frequentano, dalla casa alla scuola, dalla sala conferenze all’ospedale. Ed è qualcosa che ha una grande importanza nella vita di ognuno di noi. Non a caso abbiamo tra i nostri collaboratori anche degli psicoterapeuti. Un ambiente non armonioso risulta nocivo. Il Covid ha costretto tutti a riflettere su questo tema, perché in tanti si sono ritrovati chiusi in abitazioni “scomposte”, non organizzate per garantire il benessere. Pensiamo a una casa. Se vogliamo che una persona arrivi a dire “Sto davvero bene in questo ambiente”, dobbiamo tenere conto delle sue abitudini ma anche delle sue emozioni. Ecco perché è importante includere anche l’arte e farlo in modo organico. L’ingresso di Cinquerosso Arte nella nostra associazione ci permetterà di avere a disposizione tante opere d’arte, tanti stili e tante visioni, e di sviluppare collaborazioni a beneficio dei clienti.

Come si svolge il vostro lavoro?

Noi siamo i sarti che devono realizzare il vestito giusto per il cliente, un vestito nel quale si senta a suo agio. Si parte sempre da un approfondito dialogo con cliente per capire quali sono le sue necessità, le sue preferenze e il suo modello di vita. In sintesi, partiamo dal dialogo con il cliente, collaboriamo con tanti professionisti supervisionando il lavoro di tutti, per assicurare il benessere delle persone. 

Una casa, un ospedale, una scuola, un albergo, un ufficio… insomma, qualsiasi ambiente è un concerto, e noi interior designers siamo i direttori d’orchestra. 

Quali sono i compiti della vostra organizzazione?

Come associazione siamo attivi non solo nella tutela di questa figura professionale, ma anche nel creare collaborazioni e sinergie. Per esempio, siamo soci fondatori del POLI.design del Politecnico di Milano, collaboriamo con scuole ed università nostre associate quali lo Iuav di Venezia. I nostri iscritti lavorano in Italia e in tutto il mondo, e ovviamente abbiamo collaborazioni attive a livello internazionale. Abbiamo appena organizzato, per esempio, una convention a Firenze con Ifi (International Federation of Interior Architects/Designers) ed Ecia (European Council of InteriorArchitects).

Abbiamo creato di recente un comitato tecnico-scientifico per lo sviluppo e la qualifica della figura dell’interior designer a livello europeo. Altra novità degli ultimi tempi è l’iscrizione al Mise, presso il Ministero delle imprese e del Made in Italy, in seguito alla quale abbiamo assunto anche un ruolo attivo nella formazione. Ora dobbiamo costruire percorsi di approfondimento e aggiornamento, e possiamo farlo anche grazie alle università che iniziano a offrire corsi di laurea in interior design.

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